Acrinews compie un anno. Entusiasmo e passione al servizio di un giornalismo sano

Oggi la nostra testata spegne la sua prima candelina. E’ una tappa che impone un primo bilancio di un’esperienza partita con propositi chiari e chiaramente espressi.

L’idea era quella di proporre un prodotto che potesse rappresentare un giornalismo che non fosse il megafono del sindaco di turno e non ingaggiasse una quotidiana ed eterna lotta con la sintassi. Tutto questo nell’alveo di un’idea di informazione che abbiamo mutuato dalla quarantennale esperienza di Confronto: un giornalismo che parte da un rispetto profondo delle persone e da una sacrale concezione del rapporto con il lettore.

Di esempi deleteri per questa professione, ahimè, ce ne sono fin troppi, e non è necessario andare lontano, nel tempo e nello spazio.  Sovente la professione è stata sacrificata sull’altare della greppia. Ci sono colleghi che sono riusciti a ottenere prebende da tutte le amministrazioni comunali, nessuna esclusa, degli ultimi vent’anni. Hanno sempre concluso l’esperienza con il calcio del mulo: hanno voltato le spalle al “potente” di turno e si sono messi alla ricerca di un altro padrone. E’ questo tipo di giornalismo su commissione a mettere seriamente in pericolo la credibilità della professione.

Accanto al necessario resoconto della cronaca quotidiana abbiamo voluto affidare un altro compito al nostro giornale, cercando di riportare a galla parte dello straordinario patrimonio storico e culturale della nostra comunità.

Sulla base di questi obiettivi è stata scelta una redazione in grado di realizzarli. E questa è la cosa di cui vado maggiormente fiero, perché ognuno dei componenti è per me motivo di orgoglio e certezza che il percorso imboccato è quello giusto.

L’idea del sito, l’ho già scritto in altre occasioni, l’ho concepita con Massimo Conocchia. Ci unisce una perfetta sintonia nel modo di intendere l’informazione, e questo ha facilitato le cose, e soprattutto una solida amicizia basata, oltre che sull’affetto, sulla stima reciproca. A volte ho l’impressione di pensare all’unisono con lui.

L’operazione di recupero del nostro passato, rendendolo fruibile a tutti, è stata decisamente facilitata dalla possibilità di un impegno diretto di un autentico maestro, il prof. Giuseppe Abbruzzo. La sua presenza permette a tutti noi di darci nuovi traguardi, cercando di migliorarci quotidianamente. Stiamo pubblicando tutti i numeri di Confronto, evitando il pericoloso oblio di uno strumento che per quarant’anni ha assecondato la crescita della nostra comunità.

Ho voluto al mio fianco la prof.ssa Maria Gabriella Ferraro, una penna acuta e penetrante che esprime in maniera icastica la straordinaria sensibilità femminile.

Nel tempo si è aggiunta Aurora Luzzi, che, non ho difficoltà ad ammetterlo, ho corteggiato a lungo. I suoi racconti sono autentiche pennellate che stanno incontrando un crescente interesse tra chi ci legge.

Fin da subito ho chiesto la disponibilità ad Angelo Canino. Le sue poesie dialettali stanno mietendo successi ovunque, con un palmares ricchissimo di premi e consensi. Angelo pubblica non solo i testi, ma li declama pure nella sua rubrica “Il vernacoliere”.

Tra i nostri interessi non poteva mancare un’attenzione allo spirito civico che deve animare ognuno di noi e tutti noi come comunità. Se ne occupa l’arch. Pino Scaglione, che mette a nostra disposizione capacità rare e notevoli, di cui beneficia anche un’interessantissima esperienza qual è HortusAcri.

Conservare e tramandare significa farlo, oltre che con gli scritti, anche con le immagini. In questo abbiamo un autentico campione, perché Antonio Biagio Serra ha fatto di una sua passione personale un servizio importantissimo per la collettività. Anche quella con Tonino è stata una collaborazione fortemente cercata.

Mancava chi si occupasse di sport e la lacuna l’abbiamo colmata con Francesco Spina. Francamente non potevo sperare di meglio. La sua presenza tra noi è anche il segnale di una stretta collaborazione tra Acrinews e Thisisacri, uno dei prodotti più freschi degli ultimi anni. E’ la dimostrazione che nell’informazione non c’è solo competizione.

Un grazie di cuore all’”architetto” della testata online: Ezio Straface. Se il sito funziona lo si deve in primis alla sua professionalità messa al servizio del progetto.

A tutte queste persone la mia più profonda gratitudine, che estendo a chi in questo primo anno occasionalmente ha voluto affidare ad Acrinews le proprie valutazioni sui temi più diversi.

In redazione avrei voluto altre due presenze femminili, purtroppo la collaborazione non è andata in porto per diversi motivi, ma non dispero.

A inizio percorso avevamo messo in conto difficoltà ed errori. Sbagli ne abbiamo commessi, e altri ne faremo in futuro. L’infallibilità non ci appartiene, convinti come siamo che sia prerogativa di Dio e degli imbecilli, ma i nostri errori hanno il profumo del bucato e non il tanfo dell’ipocrisia.

Siamo riusciti in questo primo anno a raggiungere i nostri obiettivi? E’ di tutta evidenza che non tocca a me fare valutazioni, perché il mio giudizio sarebbe fatalmente parziale. Qual che è certo è che ce l’abbiamo messa tutta e non possiamo rimproverarci l’impegno. A seguire i numeri, siamo andati ben al di là delle più rosee previsioni. Sono dati, per certi versi esaltanti, che ci incoraggiano ad andare avanti e che ci caricano di responsabilità. Non ci spaventa, consapevoli che il nostro unico giudice sarà chi ci legge.

Ma più dei numeri quello che dà la cifra di questa prima tappa è vedere che Acrinews è entrato organicamente nella quotidianità di tante persone, che ci hanno scelto per capire dove stia andando questa città, partendo dalle sue radici.

A costoro va la nostra gratitudine, con la speranza che possano essere sempre di più.

Infine un ringraziamento agli inserzionisti. Molti di loro ci hanno accordato fiducia già nella fase di allestimento, ancor prima di vedere il prodotto. Questa per noi è una manifestazione di stima che vogliamo ricambiare attraverso la possibilità di garantire a queste attività un adeguato ritorno in termini commerciali.

Infine, un impegno con chi ci legge, perché il senso più profondo di quello che stiamo facendo risiede in questo rapporto. A loro una promessa: non lo tradiremo mai. Grazie, di cuore.

Piero Cirino

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