Grazie ragazzi

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Gli Eugenio in Via Di Gioia sono stati i primi a esibirsi a Sanremo, e sono stati i primi a essere eliminati. Per loro il Festival è durato circa otto minuti.

Eppure fin da subito la sensazione comune è che si sia trattato di un’ingiustizia. Il verdetto della giuria demoscopica, cioè un gruppo di trecento persone scelte in un pubblico eterogeneo di abituali fruitori di musica, è apparso lontano dal sentire comune.

Non è la prima volta, e non sarà neanche l’ultima. I verdetti si accettano, non si contestano. Semmai ci sarebbe da ridire sul meccanismo, perché eliminare un artista o un gruppo pochi minuti dopo essersi esibiti sa tanto di violenza.

Eppure, per fortuna, il Festival di Sanremo per gli Eugenio in Via Di Gioia è andato oltre il palco dell’Ariston. Hanno preferito rimanere, esibendosi in improvvisate performances per strada, riscuotendo consensi e simpatie, oltre a endorsement di vaglia, quali quelli di Adriano Celentano e Rita Pavone.

Forse è la prima volta che chi è eliminato continua a caratterizzare con la sua presenza il clima della italica kermesse canora. A suggellare questo successo anche il premio dell’Assomusica, con tanto di complimenti firmati Fiorello.

Questa affermazione, da acresi, la sentiamo un po’ nostra. Nel gruppo c’è Emanuele Via, che è l’unico acrese. Ma anche gli altri tre nel tempo hanno manifestato uno straordinario attaccamento alla nostra terra e alla nostra collettività.

Se avessero vinto, avrebbero anche indossato la maglietta con su scritto Acri. La città, che ha dato un contributo determinante per farli salire sul palco dell’Ariston, ha vissuto all’unisono questa avventura, sentendoli tutti e quattro come espressione della propria comunità. Ci hanno emozionato e inorgoglito.

E’ capitato spesso che chi al Festival è arrivato ultimo o giù di lì sia poi stato il vincitore morale, con apprezzamenti e consensi che vanno oltre il confine limitato delle giurie. Tutto fa supporre che sia così anche in questo caso.

Gli Eugenio in Via Di Gioia sono approdati al Festival non da perfetti sconosciuti. Hanno un seguito straordinario, soprattutto tra i giovani. Hanno portato a Sanremo una spruzzata di energia e di innovazione, anche squisitamente sonora, oltre a una manifesta sensibilità per le tematiche ambientali.

Tsunami già ora è uno dei brani più programmati dalle radio, e anche questo qualcosa vorrà pur dire. Intanto, grazie al Festival, anche chi non li conosceva li ha apprezzati, nell’ambito artistico e non. Sono ragazzi disponibilissimi e lontani anni luce da certi eccessi, ahimè tipici di questo tempo. Sono l’espressione cristallina di pulizia e voglia di futuro. Grazie, ragazzi, da voi anche noi abbiamo imparato tanto.

Piero Cirino

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