Politica e ambiente

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Possiamo negare che l’inquinamento è in aumento nel nostro paese, e le leggi e le misure che dovrebbero tutelare la qualità dell’aria non hanno ancora dato i loro frutti?

In questa campagna elettorale) -che vede Emilia eCalabria proiettate nel contesto nazionale-, tranne alcuni, pochi illuminati e attenti candidati, il tema ambiente è scomparso totalmente! 

Eppure, negli stessi giorni Greta incontra Donald, che ancora una volta la sbeffeggia facendo l’idiota negazionista; gli incendi in Australia si sono spenti da poco e il bilancio è disastroso, i livelli di polveri sottili sono cresciuti e crescono ovunque, e nessun luogo, nessuno ripeto, è indenne da questo disastro preannunciato!

Siamo tutti, ovunque, chi più chi meno, ma tutti, ripeto, senza eccezione, esposti a livelli eccessivi di inquinamento atmosferico, con conseguenze negative sulla salute, sull’intera economia. Stando ai dati del rapporto “Qualità dell’aria in Europa”, l’esposizione all’inquinamento atmosferico ha causato oltre 370.000 decessi prematuri nell’Ue nel 2016;inoltre, l’anno dopo, l’inquinamento atmosferico ha superato i valori massimi delle linee guida sulla qualità dell’aria stabilite nel 69 percento delle stazioni di monitoraggio in Europa.

Se questa è civiltà, ancora una volta, dobbiamo ammettere di aver sbagliato tutto!
Tuttavia, se è vero che ottimismo e desiderio continuo dell’uomo di sfidarsi, sono la molla che potrebbe cambiare radicalmente tutto, ci sono piccole e grandi cose che potrebbero davvero cambiare il corso delle cose; anche ad Acri, che nel suo piccolo potrebbe, e dovrebbe dare il suo significativo contributo.
Abbiamo sistemi efficaci di monitoraggio? No, dicono gli studi! Sappiamo soprattutto nelle aree urbane, quanto particolato, carbonio, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ammoniaca, monossido di carbonio e metanorespiriamo, ovunque, ogni giorno? No!Lo studio Countdown on Health and ClimateChange (The Lancet), ci dice però che, in Italia, nel 2016 sono stati registrati 45.600 morti premature da esposizione al particolato.
Siamo riusciti a ridurre il traffico automobilistico? No! Le piste ciclabili se esistono sono usate minimamenteo per nulla, e i trasporti pubblici più efficienti vengono sempre dopo l’uso dell’automobile!
Qualcuno ha parlato in questa campagna elettorale dipromozione di modelli di mobilità alternativi? Di piste ciclabili, mezzi pubblici, car-sharing? No! Eppure, le automobili sono responsabili di circa il 12% delle emissioni totali di CO2 in Europa. 
Lo studioso Rickenbacker spiega in un suo recente saggio che: “… Alla fine, è la leadership politica che dovrà portare a casa i risultati di cui abbiamo bisogno per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico mondiale, e i cambiamenti climatici in senso più ampio”, però, come già espresso, questo tema nell’agenda politica è inesistente! Eppure, è scientificamente provato che ridurre il traffico di automobili trasformerebbe la qualità della vita urbana.
Allora, e qui non serve la scienza, visto che è noto da secoli che le piante migliorano la qualità dell’aria, viene da chiedersi se abbiamo almeno provato a compensare tutto ciò: quanti nuovi alberi, parchi, aree verdi, aree agricole sono state finanziate e realizzate negli ultimi anni? Pochissime rispetto alle reali esigenze! Come se assorbire Co2 con le piante, quasi il 40% delle emissioni da combustibili fossili ogni anno, fosse una bazzecola!
Quanto si è investito e si pensa di investire nell’edilizia e nell’urbanistica innovative? Quanto se ne è parlato in questa e altre campagne elettorali? Per nulla! I vecchi edifici, freddi, umidi hanno un impatto diretto sull’aria che respiriamo, sia quando siamo all’interno, sia all’esterno: richiedono un elevato consumo di energia per raggiungere il comfort termico, consumano tanto e rendono pochissimo!Anche in questo caso, però sappiamo che gli edifici innovativi, rigenerati, oltre a ridurre i consumi e le emissioni, rendono più belle le nostre città, così come gli spazi pubblici con tanto verde per la vita collettiva, inoltre rimettono in gioco un settore in crisi da tempo.
Infine il tema dell’educazione ambientale, riportato in luce dal movimento “Fridays For Future”, che sostiene che la formazione di giovani responsabili e sensibili alle questioni ambientali è fondamentale. Scuole, insegnanti, amministratori devono fornire agli studenti gli strumenti per parlare con le loro famiglie e le loro comunità, superando schermi ipocriti e luoghi comuni, questo si che è un passaggio determinante che solo le scuole possono e devono fare, questo è prendersi cura della comunità, dei giovani, del futuro. Il resto è ancora fumo, appunto, altro fumo che inquina e uccide!

Pino Scaglione

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