Due condanne per tentato furto a un bar

Ha destato particolare scalpore la notizia del furto tentato subito dal titolare di un noto bar di Acri perché già vittima in passato di una rapina e per le modalità con cui è stato tentato l’atto predatorio. Era l’una di notte del 10 aprile 2013 ed L. L. ,cinquantenne del posto, dopo aver notato il comportamento sospetto di due avventori del proprio locale, decideva, alla chiusura, di nascondersi in lontananza per vigilare sulla propria attività commerciale. I sospetti del titolare del bar risultavano fondati; infatti questi notava la presenza di due persone che, con attrezzi da scasso, si avvicinavano al retro del suo esercizio commerciale con l’intento inequivocabile di forzarne la porta, al fine di asportare i beni presenti all’interno . Il proprietario riconosceva le due persone e chiamava i Carabinieri, mentre i due si davano alla fuga. Grazie ad una precisa attività investigativa dei militari dell’Arma, resa difficile dalla negazione di ogni addebito da parte dei due e dalla mancanza di testimoni estranei alla vicenda, si è instaurato un processo a carico di M. A., di quasi 30 anni, e G.C., di circa 40 anni, entrambi residenti ad Acri, il cui primo grado si è concluso con sentenza di condanna, emessa dal Tribunale di Cosenza, in composizione Monocratica, alla pena detentiva di mesi due di reclusione, oltre al risarcimento spese e danni in favore del sig. L. L., difeso dagli avvocati Pierluigi Pugliese e Mario Alberelli del Foro di Cosenza.

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