Un calvario inverosimile.

La questione dei tirocinanti calabresi è una questione........
di reale attualità soprattutto per il futuro che si prospetta
per queste persone dopo varie promesse vane ed illusorie.
Sono padri e madri di famiglia (giovani e meno giovani)
e operano in qualità di tirocinanti presso Enti Pubblici,
Giustizia,Miur,Mibact a seguito di apposite convenzioni
di cui la regione Calabria si è fatta carico e soprattutto
garante. Sono persone espulse dal mercato del lavoro e
vi rientrano lavoratori del bacino della mobilità in deroga
e lavoratori disoccupati. La finalità di questi tirocini
era quella di offrire prospettive di inserimento lavorativo
future, ma così purtroppo non è perché al termine dei vari percorsi
di tirocinio (Enti Pubblici, Giustizia,Miur,Mibact)per 
queste persone si prospetterà il nulla a causa della mancanza di una legge
ad hoc istituita atta ad offrire garanzie lavorative a queste persone
inquadrate appunto come tirocinanti. A ciò si aggiunge l'indifferenza
del governo giallo-rosso (ma anche di quello precedente) di trovare soluzioni adeguate per questi
lavoratori (I tirocinanti percepiscono un contributo mensile di 500
euro e non hanno alcuna tutela contributiva e previdenziale)
per cui la regione Calabria ha preferito ovviare al problema
e di garantire personale con bandi di proroga in proroga a far fronte alla
cronica carenza di personale a seguito dei recenti pensionamenti.
La cosa più grave (da parte della precedente rappresentanza politica
calabrese e da parte della triade sindacale) e che si preferisce
ovviare alla questione tirocinanti con nuovi bandi e illudendo
queste persone con vane promesse sul proprio futuro lavorativo.
Il 26 gennaio ci saranno elezioni in Calabria, terra
di tirocinanti e di vane promesse.

Comitato per la tutela dei tirocinanti in Calabria

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