Scintille che saranno fuochi di cambiamento!

Massimo Recalcati, psicoanalista Lacaniano che seguo da anni e che trovo di straordinaria intelligenza, inizia a breve uno dei suoi “lessici”: dopo “Lessico Amoroso” e “Lessico Familiare”, che hanno avuto grande successo in Tv, prende avvio a breve la serie di puntate su “Lessico Civile” durante le quali Recalcati raccoglie e rilancia su quella invocazione, ormai epocale, di un senso civico perduto della nostra vita in comune, che forse non ha più una stella polare. 

Con questo stesso spirito ho iniziato questa rubrica qualche mese fa, e non certo per “offendere” i miei concittadini -come alcuni sprovveduti signori hanno maliziosamente sostenuto- ma con l’obiettivo di contribuire a scoprire tracce di un “umanismo” nuovo, anche al Sud, e soprattutto per ricordare, a noi per primi, di avere cura degli altri e del nostro patrimonio.

Dando soprattutto corpo alla voce delle nuove generazioni, che anche da Acri e in tutto il Sud, in Italia, si è alzata con forza a difesa della vita del nostro pianeta, e per la terra che gli esseri umani abitano. Fridays For Future, Sardine e altri movimenti, Associazioni come HortusAcri, ricordano a tutti che non intendono sostituirsi alla politica, ma esortarla e inchiodarla alle responsabilità civili che ad essa competono, ribadendo di non dimenticare agli stessi politici che non sono i padroni della terra,dell’Italia, del Sud, né di Acri, ma solo ospiti di passaggio nelle “stanze del potere”!

Le parole di questo nuovo lessico di Recalcati sono le stesse che ho snocciolato in questi mesi: degrado, incuria, invidia, odio, arroganza, ignoranza, violenza, denigrazione, calunnia, e ancora straniero, educazione, fanatismo, libertà, fratellanza, così come tante altre, necessarie da ripercorrere per rinverdire e ritrovare una lunga tradizione di civiltà -smarrita- e per trovare la via di un nuovo “lessico civile”.

Del resto, il sostegno che i miei “scritti civili” hanno nelle parole di incoraggiamento di tante persone che seguono questa rubrica, lo trovo in quel senso comune di quanti hanno desiderio di ritrovare tracce di bellezza smarrita. 

Questo vuol dire sensi civici! 

Un gesto d’amore verso la comunità in cui sono nato e in cui affondano ancora oggi, saldamente, le mie profonde radici verdi, con una storia personale e familiare, una sensibilità innata nel nostro DNA, che la dice lunga sul rispetto della natura, degli animali, delle persone! 

Il mio grido di dolore e allarme nasce dunque da questo amore, dall’aver visto troppo imbruttire le nostre piccole, antiche piazze e luoghi della città storica, che dobbiamo ai greci, ai bizantini, ai normanni, ai nostri artigiani, ai capimastri, alla loro grande sapienza; dall’aver visto deperire l’agricoltura e rinsecchire i campi, dal crescere mute muraglie di cemento a discapito di colline verdi, dal perdersi e smarrire la via della cultura, del buon senso, della comunità che sapeva fare festa e reinventarsi ogni giorno. E mi anima ancora oggi il pensiero di Pierpaolo Pasolini, -che resiste malgrado abbiano cercato di distruggerne ogni traccia-perché il suo genio aveva già visto la cultura trafitta dall’ignoranza e le visioni di futuro spegnersi nell’avidità e nell’inciucio politico in un Paese di massoni, mafiosi e approfittatori. 

Durante queste giornate di festa, con gli amici di Acri, della Restanza e dei Ritorni, così come della “Vaganza” (come la chiama il mio collega Paolo Pileri), in Sila, a Cosenza, a Locri, a Belmonte e con “Belmonte in Rete”, a Rossano, a Soveria Mannelli, a Montalto, persino a Castiglione Cosentino, e nei cortei delle Sardine di Reggio Calabria, insomma in tanti luoghi della Calabria, ho visto una quantità di scintille -salire di nuovo anche dai fuochi di Natale- di buona speranza, di Bella Ciao, di nuova resistenza che si traduce in resilienza. Ho incontrato persone bellissime che hanno fatto della Restanza motivo di cambiamento, persone da valorizzare, da sostenere, da esaltare, persone che salvano i nostri luoghi, tengono le nostre radici nell’humus fertile, salvano il nostro tempo e preparano un futuro diverso. Persone Che fanno una nuova “politica”: umana, dal basso, sensibile, colta, diversa, vera, sincera.

Tutto qui, dunque il “senso” di questi “sensi civici”, qui il ruolo di chi elabora, raccoglie e rilancia affinché le scintille, dalla notte di Capodanno in poi, divengano fuochi permanenti di cambiamento! Auguri di buon 2020 a tutti i miei concittadini acresi, nessuno escluso, che amo dal profondo del cuore, ai calabresi, ai meridionali, agli italiani, agli europei!

Pino Scaglione

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