Guglielmo Malopera era di Cuneo o di Acri?
Nel 1200 s’incontra nella storia di Acri Guglielmo Malopera, che ebbe tanta parte in vari avvenimenti. Era originario di Acri o di Cuneo?
In queli anni sorse un contenzioso tra Cuneo e Asti.
Cediamo la penna – si fa per dire – a un autore della storia di Cuneo:
“La ratifica della tregua non essendo venuta, i due comuni contraenti si affrettarono a ratificare la pace. Fin dal due gennaio Asti delegava un Galterio Guardete a venire a sollecitare il Comune di Cuneo; e il sabato 8 Bertolotto Andeardo e Giacomo Berga, quali procuratori solennemente costituiti lo stesso giorno dai consoli e dai rettori di Cuneo e della società novellamente istituitasi e dal consiglio generale, ratificano la pace e ne giurano l’osservanza; anzi per maggior cautela intervengono all’atto gli stessi consoli e rettori signori Filippo di Gastaldo e Ugo Rodolfo, il reverendo padre don Raimondo, abate di S. Dalmazzo, e i consiglieri in numero di 102 fra tutti. Il domani convocatosi dai sudetti due consoli e da Bonifacio Arduino e Uberto Guarneri, che s‘intitolano pure consoli e rettori della società del comune, il parlamento generale del popolo sotto i portici del palazzo comunale, si nomina un nuovo procuratore, Guglielmo Malopera a ratificare e giurare la pace a nome di tutti. E immediatamente il Malopera in pieno parlamento compié il suo mandato col delegato Astese”.
A proposito di Malopera il citato autore scrive:
“Costui, il quale fu stipite di una illustre famiglia Cuneese, doveva essere profugo del regno di Sicilia, se era lo stesso Malopera Guglielmo d’Acri di cui, nel 1269, il re ordinava l’arresto, chiamandolo traditore, per aver preso parte a qualche ribellione scoppiata nell’occasione dell’infelice tentativo di Corradino”.
E, ancora: “Fra i baroni napoletani che nel 1185 accompagnarono Guglielmo II re di Sicilia alla 3a Crociata vi era un Guglielmo Malopera”.
Va detto, però, che Guglielmo Malopera è citato nei documenti come di Acri e non di Cuneo.
Giuseppe Abbruzzo