Cittadinanza onoraria a Franco Arminio. Perché?

Lunedì il paesologo e poeta Franco Arminio, dopo aver presentato il suo nuovo libro, riceverà dal consiglio comunale la cittadinanza onoraria di Acri.

Personalmente non sapevo neanche che esistesse la paesologia, e Arminio lo ha insegnato a tutti noi. Ci ha anche trasmesso rispetto e un amore profondo per tutto ciò che i luoghi ci possono dire, al di là delle apparenze. Poi le sue poesie possono piacere o meno, io, per esempio, ammetto di non subirne il fascino, ma ciò non toglie che sia uno degli artisti e degli intellettuali più penetranti del nostro tempo.

Si è anche inventato il festival “La luna e i calanchi”, che si tiene ogni anno ad Aliano, nel materano. Ne sono già state fatte otto edizioni, e la manifestazione raccoglie consensi sempre più significativi.

Giacinto Le Pera è tra i più attenti osservatori di questa manifestazione, al punto che, grazie proprio all’impegno di Franco Arminio, l’ha trapiantata ad Acri, mutuandone lo spirito e trasferendolo da Aliano alla Sila, con il Siluna Fest, che ha già due edizioni alle spalle.

Insomma, Franco Arminio è un personaggio di spessore, che solo a sentirlo parlare ti ammalia e arricchisce. Ma la cittadinanza onoraria investe livelli e tocca corde differenti. E’ un riconoscimento che si dà a un personaggio che ha con la comunità che lo accoglie come un proprio membro un legame straordinariamente significativo. Arminio ha lasciato il segno in tantissimi luoghi che ha avuto modo di visitare, ma dire che con Acri si sia stabilito un legame e un feeling diversi che in altri luoghi a me francamente sembra esagerato.

L’istituto della cittadinanza onoraria ha quasi qualcosa di sacrale, e purtroppo nel recente passato non sono mancati episodi di leggerezza, conferendo il riconoscimento a persone che al massimo avevano dato segno di qualche atto di generosità.

Sì, Arminio sta dando una grossa mano a Giacinto Le Pera per far decollare definitivamente il Siluna, ma non basta a farlo diventare acrese onorario.

Abbiamo sollevato qualche mese fa la questione della revoca della cittadinanza a Benito Mussolini e registriamo con soddisfazione un certo attivismo in tal senso. L’allora consigliere di opposizione Mario Bonacci la fece sua e oggi l’iter, dopo il passaggio in commissione, sembra essere in dirittura d’arrivo. Insomma, una cittadinanza va e un’altra viene.

Rinnoviamo a Giacinto Le Pera e Franco Arminio il nostro convinto sostegno per il Siluna, ma la cittadinanza onoraria è un’altra cosa.

Piero Cirino

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