Morte Roselli, prosciolti i due medici sotto processo

I medici A.P. e M.P. non sono responsabili della morte di Francesco Roselli, 63 anni, avvenuta il 29 giugno del 2014. Almeno è quello che è scritto nella sentenza del Tribunale di Cosenza, emessa oggi e letta in aula dalla giudice Francesca De Vuono.

Alla lettura del dispositivo, è scoppiata la rabbia dei familiari di Roselli, alla quale più tardi ha dato voce la vedova, Santina Sposato.

“La giustizia oggi è morta – ha detto la signora Santina – e mio marito è morto una seconda volta. Mi sento di ringraziare l’avv. Vincenzo Conforti, per la vicinanza umana che  mi ha mostrato in questi anni e per l’immenso lavoro svolto. Ringrazio anche il Pubblico Ministero, dott.ssa Margherita Saccà.

Circa il verdetto, l’avv. Conforti, del foro di Bari, ha commentato: ritenevamo che dall’istruttoria dibattimentale fossero emersi elementi per dichiarare la penale responsabilità degli imputati. Leggeremo le motivazioni ed eventualmente attiveremo presso la Procura il potere di sollecito per l’appello, che rimane in capo alla signora Santina, atteso che la stessa, anche se ha revocato la costituzione di parte civile, rimane persona offesa in questa triste vicenda”.

Il pm Saccà aveva richiesto per i due medici all’epoca in servizio all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza un anno e quattro mesi di reclusione per A.P. e un anno di reclusione per M.P., al netto della concessione delle attenuanti generiche.

La signora Santina Sposato invece aveva revocato la costituzione di parte civile, spiegando di averlo fatto perché a lei interessano solo verità e giustizia per la morte di suo marito, rinunciando a qualsiasi forma di risarcimento nei confronti dei due imputati.

Francesco Roselli, morì all’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Nove giorni prima, in seguito a forti dolori addominali, si era recato all’ospedale civile “Beato Angelo” di Acri, da cui verrà dimesso a distanza di poche ore. Durante la notte i dolori sono aumentati e divenuti insopportabili, al punto da indurlo a recarsi nuovamente in ospedale, poco dopo le cinque di mattina. In seguito a esami più approfonditi, stavolta i medici hanno disposto il trasferimento all’Annunziata di Cosenza, per sospetta perforazione gastrointestinale.

Intorno a mezzogiorno del 21 giugno, all’ospedale bruzio,  Roselli veniva condotto in sala operatoria, per un intervento in laparoscopia. Durante il  successivo periodo di degenza, l’uomo continuava ad accusare forti dolori e, in seguito a un nuovo esame Tac, il 27 giugno è stato sottoposto a un nuovo intervento chirurgico.

Il giorno dopo è stato disposto il suo trasferimento nell’Unità Complessa di Anestesia e Rianimazione, dove troverà la morte all’1:00 del 29 giugno, in seguito a “shock settico da ulcera duodenale perforata complicata da peritonite generalizzata”.

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