Simone Curto, modello e orgoglio acrese.

Ho rimesso mano agli appunti di qualche anno fa, per riprendere questo articolo sul modello Simone Curto, per noi acresi un motivo di autentico orgoglio. Al di là delle sue indiscusse qualità professionali, Simone è un modello di serietà e passione per il proprio lavoro. Vogliamo ripercorrere qui la sua storia.

Sulle passerelle più prestigiose sfila un acrese, che tanto successo sta riscuotendo con una continuità impressionante ormai da diversi anni.

Simone Curto ha indossato gli abiti degli stilisti più acclamati e ricercati: Ferrè, Fred Mello, Versace, Dolce & Gabbana, Giorgio Armani, Belstaff, The Bridge, Ducati, Diadora, Colmar, Stefano Ricci e Alviero Martini, solo per citarne qualcuno.
E’ legatissimo a Giorgio Armani, per la cui maison è stato di recente a Cannes; ma anche Stefano Ricci è tra quelli che più frequentemente lo hanno visto in passerella.

Nelle scorse settimane è volato a Londra per posare per la copertina del nuovo libro di Vi Keeland, autrice che ha alle spalle più di un milione di copie vendute, in uscita nel prossimo mese di gennaio.

Simone Curto è nato a Cariati 33 anni fa, ma è cresciuto a Serraudo, una contrada a qualche chilometro dal centro cittadino di Acri. Sviluppa fin da subito un maniacale interesse per il mondo della moda, come le pile di Vogue Uomo divorati da voraci letture stanno a dimostrare.

Non manca chi lo scoraggia, ma decide di tentare l’avventura e parte poco più che ventenne per Milano, capitale della moda maschile.

“I primi tempi – ricorda – sono stati durissimi, perché sentivo questa città come estranea. Per mantenermi e non pesare sulla mia famiglia ho fatto il barman e non solo”.
A proposito della famiglia, c’è una figura che per Simone rappresenta una sorta di stella polare: suo padre, scomparso qualche anno fa.

“Ancora oggi faccio difficoltà a parlare di lui, ma la sua presenza l’avverto ogni giorno, in tutto quello che faccio. Mio padre – ricorda ancora con voce rotta dall’emozione – mi ha sempre sostenuto, mi ha dato la forza di andare avanti e di superare anche i momenti più bui”.

Di Acri e degli acresi dice di portarsi dietro “quella caparbietà, che è un nostro tratto tipico, che ti permette di arrivare a raggiungere l’obiettivo”.

Circa le peculiarità acresi, non lo si direbbe, ma ammette di “avere un debole per il buon cibo e mantenere una dieta equilibrata durante le mie visite ad Acri è praticamente impossibile”. Tra le pietanze preferite, “la pizza e la pasta al forno”.
Simone asseconda questo suo amore per la buona tavola “un giorno a settimana, che mi concedo di assoluta libertà”.

Ha nostalgia delle sue origini, Simone, al punto da dire che “se potessi, sposterei il mio mondo lavorativo ad Acri. Non posso farlo, ma appena mi è possibile torno volentieri, anche perché ad Acri trovo i miei affetti più cari”.

Sulle prossime tendenze della moda: “c’è un ritorno agli anni ’80, con volumi importanti e tagli tipici di quel periodo”. Insomma, c’è un rimasticare un passato che ritorna periodicamente, sebbene riletto con gli occhiali del presente.

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