Varco San Mauro, perché questo toponimo?
Decenni fa dovevamo scrivere a due mani un saggio sui toponimi di Acri. Divisi i compiti raccolsi notizie sui vari luoghi, ma la pubblicazione non fu mai realizzata. Va precisato che nei toponimi è la storia di un Comune e dei suoi luoghi.
Bisogna dire che, col passare degli anni, le denominazioni, in alcuni casi, cambiano ma, proprio per questo, a volte, la ricostruzione storica appare sotto “facce” diverse.
Abbiamo così introdotto a giustificazione degli interventi sulla toponomastica comunale.
In tanti, a esempio, si saranno chiesti l’origine delle denominazioni delle località di Irto di S. Mauro e Varco di S. Mauro. La risposta è nella perimetrazione della Regia Sila.
Dal Varco di S. Mauro il confine correva lungo la Via Silara e raggiungeva la chiesa di S. Mauro. Proprio così: la chiesa di S. Mauro. Viene da chiedere: – Esistono ancora ruderi del luogo sacro in quel punto? -.
Abbiamo altre e più precise notizie. Sul muro della chiesa vi era affissa una lapide con l’iscrizione: “Ecclesia antiqua de S. Mauro delli Zifonati termine della Sila”. I due toponimi, perciò, traggono origine da quella chiesa.
Sappiamo, ancora, che nel 1663 nei pressi della strada, rimpetto alla chiesa, il presidente Valero fece apporre il segnale di confine. Nel 1721, dato che quel segno era quasi scomparso, per ordine del presidente Mercader si fece rifare con un manufatto di forma quadrata, su cui erano incise le lettere R. S. (Regia Sila). Si fece rifare, ancora, al muro della chiesa l’epitaffio riportato.
In quell’anno, perciò, la chiesa o un muro di essa era esistente.
Nel 1755, il suddetto pilastro “fabbricato propriamente sopra l’Irto di S. Mauro a sinistra della strada delli Carri”, si era trovato demolito e senza lapidi, perciò, fu fatto rifare dal Preside Buonastella.
Al pilastro si diede sempre forma “quadra con lapidi nuove”.
Altra precisazione per chi avesse voglia di individuare i resti della chiesa: la chiesa di S. Mauro “sta a destra della strada distante dal medesimo passi undici, e sopra la stessa l’Epitaffio che dal Presidente Mercader fu situato in pianta lettera A, ed a sinistra detto termine segnato in pianta n. 7°”. Questo si legge nel verbale del 1755, terminando: che “confina col territorio della Terra di Acri”.
Sono visibili i resti della chiesa e di quel “confine”?
Chi può darci notizie lo faccia. Gliene saremo grati.
Giuseppe Abbruzzo