Visita del patriarca ecumenico Bartolomeo I a San Demetrio Corone.
“Siamo giunti fino a voi come pellegrini di antiche cose venerabili, vestigia sacre di un’epoca durante la quale questo luogo era canonicamente unito alla nostra Chiesa orientale e qui prosperava il monachesimo ortodosso che ha dato non pochi santi”. Ha iniziato così il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, il suo intervento nella Chiesa di Sant’Adriano a San Demetrio Corone, subito dopo aver inaugurato una mostra di icone di 63 artisti internazionali, organizzata dall’Assemblea interparlamentare ortodossa e denominata “La Risurrezione di Cristo”.
Il più insigne esponente delle Chiese orientali, venuto in Calabria per partecipare alle celebrazioni per il centenario della Eparchia di Lungro, ha affermato che questo luogo sacro “è legato in modo indelebile a San Nilo, quel figlio eletto della Rossano bizantina che qui aveva fondato il monastero di Sant’Adriano, che per molti anni irradiava luce”.
“Un luogo – ha aggiunto – che è stato un rifugio spirituale dei cristiani di tutta la regione. Ed ha affermato, altresì, che San Nilo a Rossano, a San Demetrio e a Grottaferrata , col suo esempio illuminato ed il suo insegnamento, ha segnato un modello indelebile, non solo tra i contemporanei ma anche tra le generazioni successive. Tant’è che ancora oggi, continua ad essere sempre presso Dio il grande intercessore di tutti noi”.
“Una visita ha detto, l’Eparca della Eparchia di Lungro, Mons. Donato Oliverio, che rimarrà nella storia delle Chiese di Calabria. Una Grazia di Dio, ha aggiunto talmente grande da rendere lode alla Santissima Trinità. Giorni memorabili che rimarranno nella storia e segneranno un nuovo cammino ecumenico tra Lungro e Costantinopoli”.
Per l’Arciprete di San Demetrio Corone, Papàs Andrea Quartarolo, invece, si tratta di una visita che ha rappresentato un ritorno al passato e un balzo verso il futuro.
“Un esponente della Chiesa ortodossa, ha detto il Papàs, venuto a visitare le nostre comunità che tramandano da cinquecento anni la cultura e le tradizioni bizantine, con l’auspicio che si possa realizzare la piena unione tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa”.
Per ricordare la venuta a San Demetrio Corone, del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, l’Amministrazione comunale ha messo in posa e scoperta una lapide marmorea presso il chiostro del Collegio di San Adriano che così recita: “A memoria della visita di sua Santità Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli nuova Roma, patriarca ecumenico. San Demetrio Corone 19 settembre 2019”. Piantato anche un ulivo, omaggio della terra di Corone a San Demetrio Corone.
La serata di San Demetrio, conclusasi al Corsini, è stata allietata dal Gruppo di canti e danze Lulet e rea.
Giovedì mattina il Patriarca Bartolomeo I, accolto dal Vescovo di Rossano – Cariati, Mons. Giuseppe Satriano, aveva visitato il Museo del Codex Purpureus.
Nel pomeriggio, invece, si era recato a San Cosmo Albanese per visitare la Chiesa dei SS. Cosma e Damiano e per omaggiare il dott. Virgilio Avato, legato da profonda amicizia con Bartolomeo I e da mezzo secolo sostenitore del dialogo fra le due Chiese sorelle.
Gennaro De Cicco