Il Pathirion di Rossano
Il Pathirion di Rossano è un antico monastero italo-greco, fondato intorno al 1095 dal monaco e sacerdote Bartolomeo di Simeri, con l’ausilio di alcuni ricchi normanni, dedicato a Santa Maria Nuova Odigitria. L’abbazia, un tempo, aveva anche una ricca biblioteca e uno scriptorium dove lavoravano monaci amanuensi per la trascrizione di antichi codici. L’interno, spoglio, presenta sul pavimento una quantità consistente di mosaici raffiguranti animali ed ai lati dei muri, in corrispondenza dell’altare, quattro colonne (due di calcarenite locale, una di marmo venato – non di Carrara – ed un’altra scura di provenienza africana) probabilmente trafugate da altri templi.
Il luogo è posto a 609 metri di altitudine, sullo spartiacque dei Torrenti Cino e Grammisato, fra i ripidi versanti settentrionali della Sila Greca e si presenta come una terrazza panoramica sulla Piana di Sibari e il Mar Jonio. Un luogo isolato e ameno, attrezzato anche di un’area picnic. Vi si arriva dalla località Piragineti, nei dintorni di Rossano, tramite una strada di 6,7 km (pare che sia stata costruita dai prigionieri austriaci nel 1916-17) su un antico tratturo di transumanza delle greggi tra la pianura e l’Altopiano Silano. Gli amanti del trekking possono percorrere l’ultimo tratto a piedi, detto “Sentiero della Madonnina” con la possibilità di vedere, nella stagione invernale, gruppi di maiali neri allo stato brado.
Da questo monastero ci si può spingere in Sila Greca, dopo aver toccato i 1.310 m di altitudine di Serra Castagna, o ritornare a Rossano lambendo Cozzo del Pesco (1.183 m s.l.m.).