Alcuni motivi per dire no all’ecodistretto ad Acri
Da inizio estate ad Acri stiamo vivendo una nuova preoccupazione in
aggiunta alle tante problematiche che ci affliggono. E’ emersa la possibilità di realizzare un Eco Distretto in località Chianette, si tratta di un centro di raccolta e trattamento rifiuti urbani residui, multimateriale leggero, carta, plastica e umido. Quest’ultimo sarà
trattato per produrre un composto di qualità. La preoccupazione è concreta
visto che l’attuale amministrazione comunale, ha più volte manifestato
la volontà di voler procedere alla adesione tramite delibera di
Consiglio Comunale. La notizia è subito balzata agli onori della cronaca
per i possibili riflessi negativi che potrebbero conseguirne.
Personalmente non ho nulla contro gli impianti del ciclo dei rifiuti, ma
alcune realtà sono motivo di preoccupazione. La distanza dal centro
abitato, il sito è molto vicino al centro città, si trova in una zona a
rischio idrogeologico. Non da meno il timore per la trasformazione
dell’umido in biogas con palese rischio inquinamento. Altro chiodo
dolente è la viabilità, questi impianti hanno bisogno di una viabilità
adeguata e ad alto scorrimento. Nulla di tutto ciò si riscontra
nell’area individuata. La stessa carenza di un’adeguata informativa
ai cittadini da parte degli organi preposti fa molto preoccupare. Alla
luce di tutto ciò una eventuale consultazione popolare deve
necessariamente organizzarsi con congruo anticipo e non in piena estate.
Sicuramente Acri non vuole diventare uno sversatoio di rifiuti
dell’intera provincia di Cosenza. A mio avviso, le cose da risolvere
non mancano e sarebbe meglio che l’attuale assetto politico si concentri
su come dare ad Acri una boccata d’ossigeno anche in termini
occupazionali come ad esempio il rilancio del Salumificio, una casa di
riposo per anziani, il potenziamento del nostro ospedale e la struttura ex
acqua Sila a Là Mucone. Acri ha già commesso tanti errori dovute a scelte
politiche sbagliate causando molti problemi che non si riescono ne a
gestire ne a risolvere. Spero solo è che la politica non continui a farne
altri.
Emilio Turano