I Tirocinanti Miur chiedono risposte: Siamo caduti nel dimenticatoio.
I tirocinanti del bando Miur chiedono risposte
immediate sulla pubblicazione del bando di perfezionamento a loro riservato e di
conseguenza sulla ripresa delle relative attività. Si parlava della
pubblicazione del bando per la fine di luglio con conseguente presa di servizio
a partire dal mese di settembre e per l’intero anno scolastico 2019/2020.
Purtroppo così non è stato. Si chiama incessantemente in regione ma nessuno
risponde. Si dice che il personale è in ferie. Il servizio reso da questi
tirocinanti è quello di assistenza ai disabili nelle scuole coadiuvando il
personale insegnante e gli educatori nell’ambito delle attività scolastiche.
Grazie ad una manifestazione di interesse voluta dalla Regione Calabria in
sinergia con il MIUR è stata data a queste persone la possibilità di esercitare
la professione in ambito scolastico, affiancando bambini/ragazzi disabili. Le
attività erano concretizzate al fine di favorire una relazione educativa atta a
coinvolgere i minori nella loro totalità. Un modo per cercare di favorire la
conquista dell’autonomia nella cura di sé, quali ad es. capacità di gestire il
materiale scolastico e l’organizzazione dello studio, cura e gestione dei propri
spazi di vita; accompagnamento nelle relazioni con il gruppo dei pari; capacità
di gestione della sfera emotiva e di relazione sociale. Compito non facile da
spiegare in poche righe. L’attività, comunque, svolta in cooperazione con il
personale docente e scolastico ha consentito di raggiungere i minori coinvolti
in situazioni anche intime della loro vita, contribuendo così ad approfondire e
comprendere le ragioni del disagio per cui si è intervenuti, tutto fatto con
amore e dedizione tanto che l’abbandono e il vuoto che hanno lasciato nei
minori, quando sono stati costretti a sospendere l’attività era ben visibile nei
giovani che seguivano. Una proroga dell’attività era doverosa anche per questo.
Queste persone, uomini e donne, madri e padri (molti delle quali over 50) hanno
potuto vivere grazie alle 500 euro che percepivano. Oltre alle risposte concrete
sulla pubblicazione del bando di perfezionamento è inoltre importante che
la dignità di queste persone non sia lesa ma sostenuta da iniziative valide in
termini di prospettive di lavoro future; per loro e per i loro
figli”.