Cannabis light, la Cassazione vieta la vendita. Pignataro: “Una vittoria delle famiglie”

La Corte di Cassazione, sulla questione dei cannabis shop, ha dato ragione al questore di Macerata, Antonio Pignataro, che fin da subito aveva ingaggiato una battaglia per tutelare i ragazzi contro il pericolo della cosiddetta cannabis light.

La sentenza è state emessa lo scorso 30 maggio, le motivazioni sono state depositate il 10 luglio, dalle Sezioni Riunite della Corte di Cassazione.

Pignataro aveva disposto la chiusura di diversi cannabis shop, e questo aveva determinato, tra l’altro, scritte ingiuriose e minacce nei suoi confronti. Il questore di Macerata in questa sua battaglia ha al suo finado il vescovo Nazzareno Marconi.

Ora La Cassazione ha stabilito che la cannabis light non può essere venduta a prescindere dalla percentuale di Thc (tetraidrocannabinolo, il principio attivo), come previsto dalla normativa vigente, altrimenti si configura il reato di spaccio.

“E’ una vittoria delle famiglie – ha commentato Pignataro – , il mio fine, come anche quello dell’audace procuratore Giovanni Giorgio, è sempre stato quello di tutelare le giovani generazioni. Davanti alla disperazione di tante mamme, nessuno può non rispettare le legge e ora, grazie a questa sentenza così cristallina, non  c’è nessuna dubbia interpretazione”.

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