Raffaella Lupinacci, l’acrese astro nascente della lirica internazionale

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Che la lirica fosse la sua strada, in cuor suo Raffaella Lupinacci l’ha sempre saputo, sebbene la strada l’abbia ufficialmente imboccata a 25 anni.

Aveva appena conseguito la laurea in Lingue all’Università della Calabria e il diploma in Canto lirico al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza. Quello è il bivio, devi capire lungo quale strada incamminarsi. Raffaella non ha avuto indugi, si è trasferita a Bologna, dove ha frequentato diverse masterclass con cantanti di fama mondiale, tra cui Mirella Freni, e ha quindi proseguito gli studi perfezionandosi con il M° Fernando Cordeiro Opa. Oggi Raffaella Lupinacci è tra i mezzosoprani più talentuosi e ricercati della sua generazione.

Selezionata da Alberto Zedda per l’Accademia Rossiniana di Pesaro, nell’estate del 2012 ha debuttato come Marchesa Melibea ne “Il Viaggio a Reims”, di Rossini. Nel 2013, dopo essersi affermata nel 64° concorso AsLiCo, ha debuttato nel ruolo di Tancredi all’interno del Circuito Lombardo.

Tra i suoi primi impegni, Zulma ne “L’italiana in Algeri”, edizione 2013 del Rossini Opera Festival; Otello di Rossini (Emilia) ad Anversa, con la direzione del M° Alberto Zedda;  Maometto II (Calbo) a Zurigo, Basilea e Friburgo; Petite Messe Solennelle di Rossini a Saint-Etienne, ancora diretta da Alberto Zedda, mentre nell’edizione 2014 del Rossini Opera Festival si è distinta per la sua interpretazione di Publia nell’Aureliano in Palmira firmato da Mario Martone.

E’ stata inoltre  protagonista di importanti debutti: Dorabella nel “Così fan tutte”, al Teatro Olimpico di Vicenza, con la regia di Lorenzo Regazzo e la direzione del M° Giovanni Battista Rigon. È stata quindi Fenena in “Nabucco”, per il Circuito Lirico Lombardo nei teatri di Como, Brescia, Pavia e Cremona, Donna Elvira in “Don Giovanni” a Modena, Lucca e Piacenza. Ancora Mozart e un nuovo felice debutto nel 2015, in Cherubino ne “Le nozze di Figaro”, al Teatro dell’Opera di Roma.

Tra i più recenti impegni “Il barbiere di Siviglia”, a Bologna; “Madama Butterfly”, al Teatro Massimo di Palermo; “Nabucco”, al Teatro Verdi di Salerno, sotto la bacchetta del Maestro Daniel Oren; “Rosmonda d’Inghilterra”, all’Opera di Firenze e al Donizetti Opera Festival di Bergamo; è stata Donna Elvira,  nel Teatro di Manacor a Palma de  Mallorca; Dorabella, al Teatro Carlo Felice di Genova, Melibea, ne “Il viaggio a Reims”, al Teatro Filarmonico di Verona; Carlotta in “Torvaldo e Dorliska”, al Rossini Opera Festival; Neris nella “Medea” di Cherubini, al Wexford Festival Opera. Questo solo per citarne alcuni.

Quest’anno ha debuttato nel ruolo di Mallika, cantando anche per la prima volta alla Royal Opera House di Muscat e ha riscosso un notevole successo personale cantando per la prima volta al Teatro Carlo di Napoli, interpretando Suzuki, con la regia di Ferzan Ozpetek.

Fa ancora riferimento al capoluogo emiliano, “ma in realtà sono sempre in giro”. Infatti il suo lavoro l’ha portata nei migliori teatri italiani, a confrontarsi con le opere più celebri e impegnative, oltre che all’estero. Tra le tappe più significative, oltre a Muscat, Lima e Seul. La sua discografia include un cameo nel cd “Giulio Cesare. A baroque hero”, del controtenore Raffaela Pe (duetto “Son nata a lagrimar”); e “Giulietta e Romeo” di Vaccaj, pubblicata da Dynamic, in cd, dvd e blu-ray. Entrambe le pubblicazioni sono state accolte molto favorevolmente dalla critica internazionale.

In questo stralcio di curriculum c’è un successo scritto a caratteri cubitali, che ha proiettato in una dimensione internazionale un talento nato ad Acri ed espressosi altrove. E’ un lavoro piuttosto impegnativo, “ma non mi lamento affatto. E’ vero che si tratta di un impegno quasi totalizzante, ma mi piace. E poi riesco comunque a ricavarmi gli spazi necessari per vivere come una qualsiasi ragazza della mia età”. Comunque è una vita sacrificata, “per quanto riguarda l’alimentazione mangio tutto, ma sto attenta, soprattutto in prossimità di una esibizione. Soprattutto niente alcolici”.

Se gli chiedo quali ruoli sente più suoi tra quelli interpretati finora, “c’è Romeo, che è un ruolo maschile, Donna Elvira, se ne devo dire due sul momento”. Per quelli che invece vorrebbe portare in scena, “non ho dipendenze legate al ruolo, ma mi ha sempre attratto la Carmen di Bizet, che sto per interpretare, e, più in generale, mi piacerebbe esplorare tutto il belcanto francese”.

Non si pone obiettivi particolari Raffaella: “guarda, voglio solo fare quello che sto facendo e cercare di farlo al meglio, per il resto prendo quello che viene”.

Infine, un pensiero ad Acri: “è la mia terra e amo la mia città, in cui sono nata e cresciuta. Ma è proprio questo amore che da osservatrice interessata mi fa esprimere preoccupazione per il futuro. E’ la stessa di chi ha paura che si stia spegnendo ed esprime la speranza che qualcosa cambi”.

Piero Cirino

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Una risposta

  1. Maria ha detto:

    Lo sentita e bravissima, potrei sapere chi è suo padre?

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