Domani l’iniziativa di HortusAcri sul degrado. Le prime istantanee

E’ in programma per domani l’iniziativa “Acri: apriamo gli occhi sul Degrado”, promossa  del Collettivo HortusAcri. L’intento è quello di costruire una piattaforma pubblica e collettiva di denuncia del degrado urbano, utilizzabile dai cittadini acresi sia su dispositivi fissi che mobili.

“Ogni acrese – si legge in una nota -, di qualunque età, può scattare e inviare fotografie di un luogo abbandonato, degradato, depauperato, di edifici pubblici e privati che versano in condizioni d’incompiutezza, di non finito, di impoverimento estetico e urbanistico, che siano posti della città, sia pubblici che privati”.

L’invito è non solo “documentare queste situazioni, ma aprire gli occhi di tutti sulla bellezza smarrita dei nostri luoghi, del nostro centro urbano, delle nostre periferie, del nostro verde e della nostra natura”.

Infatti, “abbiamo già avviato un percorso specifico per gli studenti acresi, i quali essendo giovani sono i primi a dover essere attenti al proprio patrimonio pubblico, supportati dai loro docenti e dal gruppo di lavoro di HortusAcri, nei prossimi mesi, saranno stimolati e aiutati in queste osservazioni di parti della loro città degradate.

Proprio alle scuole, in questa partenza del progetto generale “Inferno Purgatorio Paradiso”, abbiamo dato particolare attenzione e vogliamo seguire nei prossimi mesi, anche con le Scuole Medie, affinché divengano protagoniste del programma con un’attività collegata alla Summer School di HortusAcri, al Festival della Restanza e dei Ritorni, ad un progetto continuo di Alternanza Scuola Lavoro”. 

Uno specifico progetto di attività che sotto il titolo “Acri: occhi sul Degrado” e “Piantiamola”, dall’autunno in poi si volgerà nelle classi con l’aiuto dei componenti del Collettivo HortusAcri, che seguiranno e guideranno il lavoro di indagine fotografica.

Una mostra, completa di tutte le immagini che saranno arrivate ad HortusAcri, sarà allestita a fine del progetto, “ovvero quando questo avrà raggiunto una sua maturità di contenuti: immagini che rappresenteranno testimonianza di giudizio sul luogo che ciascuno avrà immortalato, descritto, narrato, accompagnato dal desiderio di cambiamento che prevede, in questa o altre occasioni, una dimensione etica dell’osservazione e della condivisione di comunità resiliente”.

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