“Innovatori della politica”, gli acresi hanno dato buca al sindaco
Dopo i primi due anni di amministrazione Capalbo, a livello locale il PD inizia a raccogliere i primi frutti, anche se sarebbe più corretto parlare di frutta, dato che sembra chiaro come tale esperienza governativa sia ormai giunta quasi alla frutta. Dopo aver raccolto miseri risultati alle elezioni nazionali del 4 marzo 2018, e dopo la tremenda delusione vissuta in ambito provinciale, è notizia di pochi giorni or sono l’ennesima batosta derivata dalla pubblicazione definitiva dei risultati delle scorse elezioni europee, in cui il PD ad Acri ha raccolto 1506 voti, pari al 22,04%, con una perdita di ben 1324 voti rispetto alle precedenti consultazioni di cinque anni fa, in cui il PD raccolse invece ben 2830 preferenze raggiungendo il 37%. Senza dimenticare che tra pochi mesi, ormai, i cittadini saranno nuovamente chiamati al voto per rinnovare il Consiglio Regionale. Una plausibile spiegazione del clamoroso calo di consensi registrato ci potrebbe essere fornita dall’ attività insufficiente degli amministratori locali, i quali contribuiscono con il loro operato a porre i cittadini in una situazione spesso difficile, a volte addirittura indecorosa; ad esempio, evitando di sottolineare l’ennesimo aumento dei vitalizi che i colleghi eletti in Regione si sono auto-regalati, oppure tacendo sulla discutibile gestione della cosa pubblica in diversi settori all’ interno della Cittadella Regionale, e tralasciando pertanto di difendere i diritti dei propri concittadini. Quest’ assordante silenzio ha permesso di raccogliere le primizie di cui sopra: infatti, ha comportato un’attuazione parziale ed incompleta dell’ Atto Aziendale Ospedaliero, una posticipazione nella realizzazione o nel completamento di opere pubbliche, che ad oggi non risulta ancora chiaro quando (e se) saranno concluse, l’oggettivo e documentato scadimento della viabilità di cui tutti siamo testimoni . Invece di difendere i legittimi diritti dei cittadini contro questa scriteriata gestione regionale, il sindaco di Acri glissa, pensando più opportunamente alle sue legittime aspirazioni di carriera e celebrando il Governatore della Regione Calabria quale Presidente di alto profilo. A proposito di profilo, non sicuramente il basso profilo, che sarebbe stato in realtà opportuno, è stato adottato nel trattare la ormai tristemente famosa (ahinoi persino fuori dai confini locali) vicenda dei loculi cimiteriali. Fermo restando che tutti hanno facoltà di sbagliare e nessuno pretende di essere perfetto, in risposta a tale annoso problema alcuni esponenti della maggioranza hanno, a nostro avviso, esasperato i toni rinfacciando ai colleghi dell’opposizione di aver cavalcato l’onda emotiva della stessa vicenda per strumentalizzare il dolore dei cittadini, i quali hanno avanzato soltanto la naturale richiesta di poter seppellire in modo decoroso i propri familiari defunti. Tutto ciò dimenticando però come la denuncia sia provenuta in primis da cittadini al di fuori delle istituzioni che reclamavano un sacrosanto diritto. Il sopraggiungere delle elezioni ha indotto qualche amministratore a ricordarsi delle associazioni presenti sul territorio. Così, nella speranza di porre fine al fluttuante calo di consensi, si è pensato di erogare qualche misero finanziamento per cancellare il brutto ricordo dei fondi tagliati alla cultura ed all’ istruzione delle future generazioni in alcune parti del territorio. I cittadini sono chiamati, quindi, ad una prova di maturità e di coscienza civica che, eventualmente, potrà far da preludio ad una nuova fase della politica acrese. Alla luce di tutto ciò non sorprende pertanto che moltissimi concittadini, memori forse delle buche che quotidianamente sono costretti a schivare con i loro veicoli, finanche per raggiungere la propria sezione elettorale,in virtù di una sorta di dantesca legge del contrappasso, chiamati ad eleggere i propri rappresentanti da inviare all’ interno del Parlamento Europeo, abbiano deciso di dare per una volta essi stessi buca al Sindaco ed al suo partito di riferimento, esprimendo un indiretto ma forte diniego anche sulla bontà dell’ operato del governo locale. Chi di buca ferisce,… di buca perisce!
Innovatori della politica