Michele Trematerra contro i leghisti della domenica
La campagna elettorale per le Europee di domenica prossima da queste parti è stata prevedibilmente soporifera. Un po’ per la mancanza di candidature locali, un po’ perché la disaffezione verso la politica si manifesta in maniera sempre più palpabile, queste consultazioni non tirano.
Per la verità anche chi ambisce a uno scanno a Bruxelles non è che stia facendo fuoco e fiamme, considerate le poche iniziative politiche di queste settimane.
E anche le volte in cui qualcuno si è pubblicamente presentato per chiedere il voto, tranne parenti, amici e rappresentati d’area di vecchia data, l’interesse è stato ridotto al lumicino.
C’è poi l’inveterata convinzione che, magari anche alle Europee, si debba votare chi faccia qualcosa per Acri: a Bruxelles anche un acrese interessato solo alla sua città può fare assai poco. Ma può creare le condizioni affinché anche Acri possa beneficiare di ciò che in quelle assise viene deciso.
Tra le poche manifestazioni pubbliche di questi giorni, va segnalata quella di martedì sera con Lorenza Cesa, segretario nazionale dell’Udc. Da queste parti è ormai di casa, frequentando, come egli stesso ha ammesso, Acri da circa trent’anni. Cerca l’ingresso al parlamento europeo per la terza volta.
Tuttavia, probabilmente le cose più interessanti le ha dette, o mandate a dire, nella sua introduzione all’iniziativa, l’on. Michele Trematerra, già consigliere e assessore regionali, che non prendeva un microfono in mano in una manifestazione pubblica di poco più di quattro anni.
Se Cesa ha parlato d’Europa e di governo nazionale, con continui riferimenti alla sua amicizia di vecchia data con Gino Trematerra, i velati riferimenti di Michele al contesto locale hanno dato un po’ di sapore alla serata.
Era stata lasciata una sedia provocatoriamente vuota e Trematerra junior ha voluto spiegare la mancanza dell’ospite con l’assenza di chi cerca un posto al sole, magari girando tutti i partiti del vecchio arco costituzionale, non disdegnando di bussare anche alla porta di chi è venuto dopo. Michele Trematerra ce l’ha con i moderati che mostrano simpatie particolari per la Lega e per l’ex assessore regionale questa è una contraddizione in termini: un moderato che fa l’estremista.
Chi conosce le dinamiche politiche locali ha colto il riferimento. Sebbene Michele Trematerra si sia ben guardato dal fare nomi, la mente di ognuno dei presenti è andata all’ex sindaco Nicola Tenuta, sulla cui esperienza politica c’è il sigillo dello scudocrociato. Tenuta non ha fatto passi ufficiali, ma le voci che stia organizzando una sorta di base leghista ad Acri sono sempre più frequenti.
Se ne ha le intenzioni, certamente non è questo il momento più opportuno per uscire allo scoperto, ma i prossimi mesi ci diranno quanto queste voci siano accreditate.
Piero Cirino