Terremoti e terremoti
In questi giorni si sono verificate alcune scosse sismiche che hanno interessato il comune di Santa Sofia d’Epiro e come al solito ho avuto richieste di chiarimenti da parte di amici e conoscenti che si preoccupano dell’eventuale scossa che possa generare la distruzione di tutto ed egoisticamente possa interessare in modo più diretto anche Acri ed ovviamente interessare gli edifici e le strutture umane.
Vorrei allora chiarire alcuni passaggi che ritengo importanti, i terremoti non sono prevedibili, nella loro temporaneità e potenza, studi approfonditi sono stati fatti, individuando come eventi precursori del sisma la fuoriuscita di gas che vengono sprigionati dal sottosuolo e si manifestano in anticipo rispetto alle scosse.
Il Radon, ad esempio, è il primo gas a manifestarsi, ma i tempi di registrazione sono ancora minimi per avere un’adeguata possibilità di previsione per l’allertamento.
Possibile è, invece, individuare delle aree dove la probabilità che possa prevedersi un sisma è molto alta, questo prevedibilità scaturisce dalla conoscenza geologica e tettonica dei luoghi, quindi dalla loro storia.
La Valle del Crati è un’area predisposta ai terremoti, in quanto, essa stessa nasce come struttura tettonica, (tecnicamente è un GRABEN) cioè una fossa tettonica, costituita da faglie, che sono il frutto, in superficie, degli stress sismici che le rocce subiscono, per cui dobbiamo aspettarci che in quest’area, in cui Santa Sofia d’Epiro rientra, avvengano eventi sismici, come d’altronde si verifica spesso.
La vera fortuna è la frequenza delle scosse, perché hanno un duplice effetto, il primo è quello di far scaricare l’energia accumulata, per cui maggiore è la frequenza delle scosse è minore sarà la potenza del sisma, cioè la magnitudo.
Inoltre il verificarsi di questo tipo di scosse, consente di poter studiare in modo diretto e conoscere meglio gli assetti stratigrafici e strutturali del sottosuolo, quindi avere maggiori notizie tecniche, inerenti il territorio, che aiutano ad una migliore risposta cognitiva verso le condizioni sismiche delle aree interessate.
Ovviamente, nelle fasi costruttive, si deve tener conto di specifici studi ed indagini che devono, adeguatamente identificare lo stato del territorio, dal punto di vista geologico e geotecnico, aspetto che sembra non interessare nelle fasi realizzative delle strutture umane (edifici), se non quando si verificano i danni.
Frequentemente abbiamo sentito dire di scosse che hanno interessato anche la più vicina a noi Bisignano e quindi in modo diretto interessa il territorio di Acri, da ciò dobbiamo evidenziare che il problema esiste, per cui si deve convivere con esso.
Per avere un’ottima convivenza coi terremoti, bisogna anche essere attrezzati culturalmente, i Piani di Protezione Civile, che ogni Comune deve avere (possibilmente aggiornati) devono essere conosciuti da tutta la popolazione.
Nelle fasi costruttive, (ed in questo sono direttamente interessato), bisogna dare importanza alla conoscenza del terreno ed alle sue caratteristiche tecniche, perché, come dico sempre, “la struttura deve rispondere alle caratteristiche del terreno e non alle esigenze del committente o del tecnico”.
Si fa sempre l’esempio del Giappone, dove si convive col sisma e raramente si hanno vittime, in quella nazione si costruisce bene perché si asseconda il territorio e non l’uomo.
Gianpiero Mastrillo