Al Vinitaly successo per l’Archeo-vino Acroneo
Una triade eccezionale di aziende vitivinicole calabresi ha impreziosito il padiglione di “Casa Coldiretti” al Vinitaly in corso a Verona. Si tratta dell’azienda del giovane Matteo Dell’Aera ubicata nel comune di Soveria Simeri (Catanzaro), della cantina archeo-enologica di Francesco Gabriele Bafaro di Acri (CS) e di Flaviana Bilotti insieme al marito Demetrio Stancati, dell’azienda Serracavallo, di Bisignano (CS). Ma cosa hanno di particolare questi tre splendidi esempi della nuova stagione che caratterizza il vino calabrese? “Innanzi tutto – spiega Francesco Cosentini direttore di Coldiretti Calabria – sono giovani che hanno scelto il vino per realizzare il proprio sogno imprenditoriale e crearsi un futuro lavorativo e poi ancora l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice”. L’azienda Dell’Aera, che si estende su una superficie di circa 20 ettari, si caratterizza per una passione tramandata da 5 generazioni, e valorizza l’esperienza di oltre cento anni nel settore. La terra, dove la vite e il vino legano le generazioni l’una all’altra, è il testimone che queste si passano. Matteo lavora nel pieno rispetto dell’ambente utilizzando energia da fonti rinnovabili in tutte le fasi della produzione. La cantina archeo-enologica Bafaro ha esposto le sue anfore tra le innovazioni del vino presentate da Coldiretti al Vinitaly. Il giovane con grande inventiva e sapienza storica, ha puntato, invece, sulla tradizione antica di conservare il vino nelle anfore di terracotta – informa Coldiretti – e per il suo archeo-vino Acroneo ha ricostruito il processo di vinificazione usato nel Bruzio, l’antica Enotria. Nello spazio “Pink for Lady” dedicato appunto ai vini rosè e nel quale sono protagoniste quindi le donne vignaiole, fa bella mostra il Don Filì 100% Magliocco dolce dell’azienda Serracavallo, di Bisignano, condotta da Flaviana Bilotti. E’ questa – precisa Coldiretti –una produzione vinicola frutto di tecniche raffinate e legame col territorio, perché è errato pensare che certe tonalità siano il risultato del banale miscuglio di uve bianche e rosse, c’è invece molta ricerca, segreti e abilità che appartengono in modo particolare al mondo femminile più consono a recepire nuove abitudini e preferenze dei consumatori. “Insomma, dichiara un entusiasta e soddisfatto Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria, anche in Calabria, è boom di vignaioli giovani e innovativi e il futuro dell’agricoltura dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione potendo contare su una straordinaria “biodiversita” che è un patrimonio che va valorizzato e difeso sempre e ad ogni livello”.