Domani inaugurazione del Museo della flora spontanea della Calabria

Domani pomeriggio, alle ore 18:30, nel palazzo Sanseverino-Falcone, si terrà l’inaugurazione del Museo della flora spontanea della Calabria del Gruppo Micologico Naturalistico Sila Greca. L’associazione ha sede in Acri, Piazza San Domenico, presso Calabria Verde, aderisce all’Associazione Micologica Bresaola, Amb, con sede a Trento e al Giros, Gruppo Italiano per la Ricerca delle Orchidee spontanee. Collabora con enti del territorio e con associazioni  che condividono la finalità di studiare funghi e flora, fare educazione ambientale, prevenire episodi di intossicazione. Fa parte della Federazione Micologica Calabrese con sede a Lamezia, insieme alla quale ha collaborato con l’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in ordine alla mappatura dei funghi del territorio calabrese.

Il Gruppo Sila Greca è stato fondato nel gennaio 1995 e, sotto la guida di Carmine Lavorato e degli altri micologi ed esperti del gruppo, ha organizzato in questi anni mostre micologiche di alto profilo scientifico e manifestazioni micologiche come “ Funghi in piazza” per diffondere la cultura della prevenzione e del rispetto ambientale. Ha realizzato grazie a un progetto erogato dalla Regione Calabria il Museo permanente del fungo liofilizzato che ha sede presso l’ex comunità contana. Nel 2011 ha prodotto per la prima volta la rassegna della Flora Calabra, che oggi diventa Museo presso il Palazzo Sanseverino-Falcone.

Essa è stata realizzata grazie al lavoro meticoloso di molti soci sorretti dal comitato scientifico e consta di 231 teche che custodiscono e rendono visibili in forma museale  altrettanti esemplari di piante erbacee, aromatiche, medicinali e attestano la peculiare biodiversità del nostro territorio. Vi si possono ammirare piante comuni ma anche rare come Pinus leucodermis (pino loricato), Orchis provincialis (orchidea provinciale), Gentista anglica ( ginestra inglese) che di recente è stata riconosciuta come endemica con il nome di brutia, la Centaurea centarium ( nota localmente come rapuanzudu, di notevoli  e antiche virtu officinali). Per la determinazione delle specie è stato usata la Flora d’Italia di S. Pignatti, la Flora analitica d’Italia di A. Fiori, la Flore Illustrée de Suisse.

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