Bonacci in maggioranza, operazione ad alto rischio per sindaco e giunta
Domani consiglio comunale, convocato per approvare il bilancio di previsione, e occhi e orecchie puntati sulla possibile evoluzione delle dinamiche politiche che porteranno all’approdo in maggioranza di Mario Bonacci.
In questa circostanza non vi saranno novità in tal senso, cioè Bonacci continuerà a sedere tra gli scanni delle minoranze, ma con un piede già dall’altra parte. L’operazione dovrà comunque indossare abiti politici, e per far questo accorre ancora un po’ di pazienza. In molti, in verità, l’hanno già persa.
Per far giungere la nave in porto, bisognerà trasferire tutto nell’alveo delle questioni politiche nazionali. Per giustificare il passaggio di Bonacci nelle file della maggioranza, si farà riferimento alla ricomposizione di gran parte dei rivoli riconducibili al centrosinistra, ma a tal pro è necessario riallacciare i rapporti anche con Sinistra Italiana.
L’ex partito del presidente del consiglio Mario Fusaro, dopo l’uscita dalla maggioranza, non ha lesinato critiche al sindaco Pino Capalbo, e oggi avrebbe serie difficoltà a ritornare sui passi. Questo non significa che non lo possa fare, ma non sarebbe indolore.
Insomma, è uno psicodramma tutto interno al centrosinistra che potrebbe lasciare sul campo qualche ferito. Di sicuro, è un’operazione ad alto rischio per la maggioranza e per il sindaco, che a stento avevano cercato nei mesi scorsi di garantirsi un minimo di tranquillità, dopo le scosse telluriche che avevano accompagnato il rimpasto di giunta. Quel passaggio ha fortemente destabilizzato la maggioranza, con tutta una serie di vicende che hanno portato all’allontanamento di tre assessori e due consiglieri.
Oltre ad ammantare di nobili ideali politici l’approdo del prof. Bonacci tra le file della coalizione che governa il Comune, vi saranno anche ricadute pratiche. Innanzitutto questo preluderebbe inevitabilmente all’azzeramento dell’esecutivo e alla terza giunta in meno di due anni. Se così dovesse essere, verrebbero rimessi in discussione anche gli accordi, che prevedono, tra l’altro, la presidenza del consiglio assegnata ad Angelo Gencarelli, a partire da gennaio prossimo. Inoltre, la coalizione che ha vinto le elezioni ed eletto Pino Capalbo sindaco è convenzionalmente etichettata come centrosinistra, ma ha portato nelle assise consiglieri dalle radici politiche eterogenee, e non sempre riconducibili alla famiglia politica di Capalbo e Bonacci. L’attenzione riservata all’unità del centrosinistra potrebbe infastidire l’ala destra dello schieramento.
C’è poi una conseguenza lapalissiana: un eventuale azzeramento implicherebbe una ripartenza con altri protagonisti e nuovi obiettivi. Sul tappeto rimarrebbero solo i detriti del programma e della coalizione che meno di due anni fa portarono Pino Capalbo a indossare la fascia tricolore. Insomma, sarebbe una ripartenza senza l’avallo del corpo elettorale.
Piero Cirino