IL MOTTO SULL’ARMA DI PADULA ORATORE E GIORNALISTA
La chiacchiera è bella, dice il popolo, ma… lasciando intendere tutto un lunghissimo discorso.
Sentiamo gridare a pieni polmoni: – Trasparenza! – La si vuole, però, per gli altri, non per sé.
Essere trasparenti è, anche, avere il coraggio di dirla chiara come si pensa e mettere sotto nome e cognome. Chi tale coraggio non ce l’ha farebbe bene a tacere,
Questo incipit vuole introdurre una dote di Vincenzo Padula: la trasparenza. Proprio così, lui ha avuto il coraggio di firmare ogni suo scritto. Per questo coraggio l’ha pagata cara lui e suo fratello Giacomo, ma non si è mai tirato indietro.
Una dote colpisce e qualifica Padula giornalista e oratore, che così scrive, per essere stato trasparente: “Il BRUZIO prese un amore pazzo pel suo paese, e si fisse nell’umore d’incivilirlo. Non vi riuscì, e fu perseguitato. Andò ramingo per sedici anni, ma (…) sfuggì a tutte le insidie. Il BRUZIO, le poche volte che dopo lunghe assenze s’impatriava per vedere la vecchia madre, fermava l’asinello su cui cavalcava, arrestandosi un quarto di ora sulla via, tostoché pigliavano a sollevarsegli innanzi agli occhi le colline del suolo nativo. Quelle poverelle parevano dirgli: – Sii il benvenuto! – ed erano le sole persone, che gli dicessero quelle amiche parole, poiché tutti i suoi concittadini gli facevano un visaccio da carnefice, né poteano perdonargli l’ingegno che avea poco, la franchezza che avea molta, e la parola che egli avea scritto sulla sua arma: Amico di tutti e servo di nessuno”.
Questo punto fermo, ripetiamo, qualifica l’oratore e il giornalista: Amico di tutti e servo di nessuno. Pagò. Noi, a differenza di tanti altri, abbiamo cercato, per tempo, di mettere in evidenza questo suo pregio.
L’essere quanto suddetto e mantenervi fede, ossia essere vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, per dirla con Manzoni, è un pregio o un difetto? Vendere la “penna” è un pregio o un difetto? A seconda della risposta, dopo un esame di coscienza, si può giudicare Padula oratore e giornalista. Se caso mai, però, non si hanno dette doti non lo si può giudicare nel modo dovuto e tutte le parole che si scrivono e si pronunciano su di lui sono solo esercitazione di pennaioli.
Giuseppe Abbruzzo
Caro Prof. Abbruzzo, mi permetto di trasferire le sue parole su Padula sull’uomo di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Quali doti più qualificanti se non la lealtà e il coraggio del proprio pensiero e delle proprie azioni? Grazie sempre, caro Professore!
Egregia Professoressa, ciò che lei dice è profondamente vero. Oggi più che mai, assistiamo, da più parti, a una mercificazione squallida della penna. Per poco, si è disposti ad attaccare chiunque, più o meno subdolamente, senza la minima remora. Di fronte ad uno spettacolo così penoso, figure come Padula, Vincenzo Julia e altri che, in tempi ben più difficili, hanno mostrato coraggio e coerenza, appaiono in tutta la loro gigantesca dimensione. Un caro saluto e grazie per i suoi interventi.