E NACQUE VINCENZO PADULA
Il 25 marzo 2019 cade il bicentenario della nascita di Vincenzo Padula.
La Fondazione, che reca il suo nome, propone varie iniziative. Noi vogliamo intervenire con qualcosina.
A proposito: – Come nacque Vincenzo? – Ce lo dice lui stesso:
“Un bravo medico di Acri con la parrucca, di nome Carlo Maria, in un luglio di un anno, non so quale, era con la lancetta coverta di pus vaccinico ad innestare il vajuolo, quando al Padre eterno che non si sa a quante miglia sul capo di lui, cadde giù dalla manica un anima dimenticata nel fondo. Quell’anima cascò sulla punta della lancetta di Carlo Maria, il quale la inoculò alla moglie, e così nacque Il BRUZIO”.
La scanzonata e metaforica descrizione riportata dà, se ve ne fosse stato bisogno, tutta l’abilità giornalistica di Bruzio. Ricordiamo che era quest’ultimo lo pseudonimo del nostro.
Riprendiamo, cedendogli:
“IL BRUZIO prese un amore pazzo pel suo paese, e si fisse nell’umore d’incivilirlo. Non vi riuscì, e fu perseguitato. Andò ramingo per sedici anni, ma, cacciandosi di nuovo nella manica del Padre eterno, sfuggì a tutte le insidie. Il BRUZIO, le poche volte che dopo lunghe assenze s’impatriava per vedere la vecchia madre, fermava l’asinello su cui cavalcava, arrestandosi un quarto di ora sulla via, tostoché pigliavano a sollevarsegli innanzi agli occhi le colline del suolo nativo”.
Ecco, a grandi pennellate, la nascita e l’incipit di Padula.
Il resto? Chi volesse può trovarlo su Il Bruzio.